Dichiarato Monumento Nazionale dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti nel 1902. A forma di quadrilatero irregolare, è dotato di sei torri, di cui quattro cilindriche merlate, situate agli spigoli, e due quadrangolari, l’una mutila nel cortile centrale (sec. XII), che costituisce il mastio o maschio del Castello, l’altra più piccola nel lato sud.
Sorto come tenimento fortificato in epoca normanna, il maniero è stato poi ampliato e modificato nel corso dei secoli dalle varie case feudatarie che l’hanno abitato, dai conti Gianvilla ai principi de Sangro, fino ad assumere l’odierno aspetto rinascimentale.
Degni di nota: i pregevoli affreschi di Scuola napoletana conservati nella Sala del Trono e nella Cappella Palatina; la meridiana posta sulla Torre centrale; l’elegante loggetta del cortile centrale; gli avanzi di bifora aragonese del lato sud; la cella della prigione ricavata nella Torre nord-ovest.
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