La chiesa di Sant'Isidoro è la chiesa madre di Giarre. Edificio neoclassico, costruito interamente in pietra bianca di Comiso, sorge in piazza del Duomo lungo la via Callipoli, principale asse viario della cittadina jonic
La costruzione dell'attuale chiesa madre di Giarre ebbe inizio nell'anno 1794: il sagrato corrisponde al luogo in cui, sin dalla seconda metà del XVII secolo esisteva una piccola chiesa dedicata a Sant'Agata e a Sant'Isidoro.
L'incremento demografico registratosi a Giarre a partire dal XVIII secolo dettò la necessità di un nuovo tempio di ben maggiori dimensioni. Fu così che il sacerdote Domenico La Spina, prevosto dell'oratorio dei Padri Filippini, nonché vicario foraneo, diede l'avvio alla sua costruzione.
Pur essendo ancora nettamente incompleto, nell'anno 1818 il nuovo tempio fu aperto al culto poiché un terremoto aveva reso inagibile la vecchia chiesa di Sant'Agata, la quale ben presto venne in parte inglobata nella nuova struttura e in parte demolita.
Nell'anno 1845, l'architetto Pietro Valente, presente in quel periodo a Messina con l'incarico di dirigere i lavori di costruzione del teatro comunale della città dello Stretto, fu invitato a Giarre per redigere il progetto del prospetto est della chiesa madre, al quale si iniziò a lavorare solo nel 1859.
Circa trent'anni più tardi veniva invitato a Giarre per il completamento dei prospetti est e nord, l'architetto milanese Carlo Sada, impegnato in quegli anni a Catania, anch'egli nella direzione dei lavori per la costruzione di un teatro, il teatro Massimo Bellini. Il progetto del Sada non fu attuato nella sua interezza, in quanto le cupole sopra i torrioni e le grandi statue che egli aveva previsto nei suoi disegni non furono mai realizzate.
Colui il quale portò a compimento i lavori nell'anno 1890 fu l'ingegnere comunale Pasqualino Musumeci.
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