Le acciaierie Falck di Sesto San Giovanni sono state uno tra i maggiori centri siderurgici nell'Italia del dopoguerra. Dopo la chiusura negli anni '80, ora rimangono solo gli scheletri delle enormi strutture di un tempo.
L' avventura delle Acciaierie e ferriere Falck ebbe inizio nel 1904, dando forte fortissimo impulso alla produzione siderurgica dell’area milanese.
Dotato di officine meccaniche e treni per laminazione, lo stabilimento rimase sempre il più grande complesso industriale sestese, dando lavoro a circa 5.000 persone.
Al primo nucleo denominato “Unione” sia aggiunsero nel 1919 lo stabilimento Concordia, collegato al primo tramite un treno lingottiera; nel 1920 la Stazione per la distribuzione ai reparti produttivi di energia elettrica proveniente dalle centrali della Valtellina e l’edificio Vittoria A per la laminazione.
Nel 1943 l’arretratezza degli impianti si fece sentire come non mai, causando un radicale processo di ammodernamento e razionalizzazione produttiva (anni Cinquanta).
La crisi della siderurgia e la crisi energetica dei primi anni Settanta provocò la chiusura di alcuni reparti. Se nel 1980 i lavoratori erano 11.400, nel 1986 si erano ridotti a 4.800.
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